Il modulo DAR è storicamente il più vecchio del gruppo. Viene solitamente (e fortemente) sottovalutato in Italia, dove la registrazione delle attività quotidiane acquista un senso solo se è in relazione ad una forte correlazione all’economia dell’azienda. Ma andiamo in ordine.
Cos’è il modulo DAR
Il modulo DAR concede, all’interno del gestionale BCD, ad ogni utente, con qualunque profilo, di effettuare una registrazione della sua attività lavorativa. Tecnicamente può trattarsi di una registrazione tramite veloce immissione della descrizione della propria attività oppure, la registrazione, può essere resa più dettagliata e complessa correlando una serie di dati che ne possono, anche sensibilmente, trasformare il senso.
Dal punto di vista semantico (e anche etimologico) il DAR è una registrazione giornaliera di una attività svolta sul lavoro.
Un valore scalare
Sarà facile comprendere come si possa dare differente connotazione al DAR. Immaginate di avere un gruppo di 5 rappresentanti che per la vostra azienda presentano, nella forma B2B, il vostro prodotto a possibili clienti. Qualora la vostra impostazione del DAR sia di tipo superficiale, ogni agente potrebbe comporre quotidianamente il DAR inserendo la semplice descrizione: “Presentazione dei prodotti ai clienti”. Ecco che in una condizione come questa il significato del DAR viene vanificato da un utilizzo non corretto.
In uno scenario in cui viene data maggiore importanza alla registrazione, e a questa vengono associati maggiori campi, ogni DAR giornaliero di ogni agente può portare con se dettaglio sul possibile cliente, avere una data di inizio e una data di termine dell’appuntamento, un valore di punteggio legato ad esso, essere correlato ad un cliente già registrato del gestionale per tracciarne la storia della relazione e molto altro ancora.
Si può chiedere quindi al nostro rappresentante di scrivere un DAR solo quando esiste una reale necessità di effettuare report e quando l’attività giornaliera di rappresentanza risulti essere ripetitiva e canonica si può omettere la registrazione. In questo modo non si affligge il nostro consulente con la necessità di effettuare registrazioni (DAR) sempre uguali che risulterebbero frustranti e demotiverebbero il professionista. Nei casi in cui, invece, l’esperienza lavorativa risulti essere particolare, una registrazione sarà una importante milestone per comprendere l’evoluzione del proprio lavoro ma anche, nello specifico, del rapporto con un particolare cliente.
Il valore del DAR nella fase di analisi
Non dobbiamo mai sottovalutare il valore del DAR nella fase di analisi dei dati.
Le registrazioni dei diari di lavoro rappresentano una fonte di informazioni inesauribili e a livello manageriale e di analisi dati il professionista che effettua tali analisi può comprendere una enorme quantità di particolari significati lavorativi e di dinamiche del lavoro.
Ogni modulo porta con sé un’area riservata all’analisi dati ed è fondamentale a livello aziendale dare al proprio modulo DAR il giusto significato. Questo significa poi, con i consulenti tecnici del gestionale, poter configurare correttamente il modulo DAR perché sia ottimizzato per l’azienda e non risulti intrusivo o distruttivo della motivazione del gruppo di lavoro.
Controindicazioni del modulo DAR
Il modulo DAR, se non correttamente compreso e non correttamente configurato, può risultare un potenziale rischio per l’azienda.
Il primo rischio verificato in molteplici situazioni è la sensazione di essere osservati per i dipendenti da parte dei supervisori e dell’alta casta dei manager e degli analisti. Questa sensazione è tanto più forte quanto più l’azienda, in cui si attiva il modulo DAR, era sprovvista di registrazioni, documentazione del lavoro, percorso qualità, standardizzazione dei processi, procedure operative, istruzioni di lavoro, valutazione dei rischi e problem solving.
Tutti questi strumenti appena nominati creano un ambiente di lavoro fortemente monitorato e documentato e per un lavoratore che si trovi a vivere questa condizione dall’inizio del suo rapporto di lavoro con l’azienda, è una sensazione di protezione e tutela del proprio lavoro e del lavoro dell’azienda in genere ma, un lavoratore che si trovi invece a vivere l’introduzione di questi strumenti nel corso del suo rapporto di lavoro con l’azienda, la sensazione può essere quella di venir messo in gabbia, il controllo, o monitoraggio, viene vissuto come un collare che da un giorno all’altro si trova a pesare su quella che era invece, fino al giorno prima, la libertà di improvvisazione di un professionista nel proprio lavoro.
E’ necessario quindi costruire un percorso di consapevolezza di quelli che sono i processi produttivi dell’azienda per cui il modulo DAR viene inserito come primo strumento di registrazione del lavoro da parte di un professionista, quest’ultimo deve avere una fase transitoria caratterizzata da formazione per logica e preparazione tecnica, su quello che è il cambiamento che implica l’introduzione di uno strumento tanto forte da divenire parte fondamentale nelle attività lavorative di ogni giorno.